Invisibili nasce con la voglia di raccontare la decadenza della società attuale. Con un sound aggressivo, gli Onda Distopica sono riusciti a dare una specifica ambientazione ai loro brani. Il viaggio, inizio con “L’Altra Pelle”, brano antirazista che denuncia le diversità sociali a causa del colore della pelle.

Si passa poi a “La dea della morte” che cerca di raccontare i pensieri di un terrorista dell’ISIS prima di farsi esplodere durante un attentato e sottolineando come il lavaggio del cervello porti questa gente a credere di star facendo qualcosa di buono per guadagnarsi il paradiso.
Il terzo brano dell’album è “Paura”. Con un ritmo rock-blues vengono messi in evidenza due aspetti importanti: i rapporti tra schiavi e padroni, la paura di ribellarsi a quei “capi” che schiacciano giorno dopo giorno la dignità dei lavoratori e il fatto che lavorare fino a tardi possa essere considerata una cosa normale tanto da farci convincere che sia una cosa buona.
Segue “Il Vento”, un brano dal ritmo che porta un “vento di rivoluzione” e la voglia di andare contro corrente e non seguire il gregge.
“Serpente velenoso” è un’aperta denuncia agli atti mafiosi: si parla apertamente di appalti rubati e terra dei fuochi.
“Invisibili” è il brano da cui prende il nome l’album, dedicato a tutte quelle persone che per un motivo o per l’altro la società ignora, ignorando così i loro problemi. Chiuque può essere un invisibile, da un padre di famiglia sfruttato, ad un adolescente problematico, ad un immigrato. Si può tornare ad essere liberi non solo nei sogni, o meglio se si ha il coraggio di sognare.
La movimentata “Generazione Inerte” mette in evidenza soprattutto il fatto di come ci siamo talmente abituati alla passività e alla staticità che nemmeno ci passa in testa di ribellarci. Ci basta quel poco che abbiamo per sentirci bene, ma è assolutamente un bene illusorio.
Chiude il viaggio l’apocalittico brano “La fine dei tempi” che descrive una possibile rinascita di nuovi soldati dalle ceneri di questo mondo, ormai verso la distruzione.