Dal duraturo sodalizio artistico tra il rapper Max Penombra e la formazione Visioni di Cody nasce, “Le Colonie”, il nuovo singolo estivo degli artisti romagnoli, disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 13 luglio.
“Le Colonie” si presenta come un brano dal sapore agrodolce che, tra nostalgia e spensieratezza, paragona metaforicamente lo stato di abbandono delle colonie della riviera romagnola alla generale decadenza di questi tempi e, in particolare, al senso di malinconia che suscitano questi luoghi. Protagonisti dei ricordi del passato di Max Penombra e Visioni di Cody, queste costruzioni, ormai in disuso, sono sempre state un tratto distintivo del litorale che separa Cervia da Rimini ed un punto di riferimento per tutti coloro che hanno sempre frequentato questa costa.
Da questa immagine nasce questo nuovo singolo degli artisti romagnoli che, rievocando sentimenti ed emozioni del loro vissuto, trasportano l’ascoltatore nell’atmosfera della Riviera mettendo in luce i contrasti di questa realtà tra speranza e disillusione.
Su una splendida produzione, curata da Francesco Pontillo del Deposito Zero Studio, le strofe ispirate del rapper Max Penombra trovano la perfetta cornice e culminano nel disincantato ritornello del frontman dei Visioni di Cody. Il risultato è un brano immersivo e trascinante che riesce a miscelare contaminazioni di vari generi ed a suscitare nell’ascoltatore un vero e proprio teatro delle emozioni.
Con “Le Colonie”, Max Penombra e Visioni di Cody tornano, ad un mese dalla pubblicazione dell’ultima release “2 o 3 cose su Ra”, a portare una nuova ventata d’aria fresca nell’attuale panorama musicale italiano di questa estate.
Mix e master del brano sono a cura di Tommy Bianchi (White Sound Studio), l’artwork fotografico del progetto è stato realizzato da Pietro Francesco Bondi.
CREDITS
Composizione: Enrico Mancini, Massimiliano Benini
Produzione artistica e mix: Francesco Pontillo
Registrazione & Mix: Deposito Zero Studios di Forlì
Master: White Sound Studio di Firenze da Tommy Bianchi
Foto copertina: Pietro Francesco Bondi