L’idea è di esser un gruppo versatile ed eterogeneo, che non debba cristallizzarsi su di un solo genere musicale. Una band con la possibilità di spaziare, all’interno di un contesto che parte dal rock, passando per il folk, lo ska e la ballata intimistica – cantautoriale, ma che non esclude sperimentazioni elettroniche e melodie dal sapore etnico, esprimendosi liberamente in base alle diverse esigenze espressive dei singoli componenti. Inoltre è importante per noi l’avvalersi, oltre all’italiano, di diversi idiomi come l’inglese e il francese per ottenere un differente impatto comunicativo, sfruttando le disparate sensazioni che evocano con le loro sonorità, sfumature di significato e tonalità di colore. L’intento è di porsi come nemesi della gran parte della musica commerciale di oggi, che a nostro avviso diventa sempre più sfacciata e senza valore. Ben consci della nostra realtà Valcamonicense, tra la provincia di Bergamo e Brescia (tra punk, grunge, metal) proponiamo un genere non inflazionato e che è parte della nostra identità.
Nel repertorio, accanto ad un numero sempre crescente di canzoni proprie, si collocano interpretazioni di brani internazionali e della musica cantautoriale italiana con un occhio di riguardo per autori quali: De André, Vecchioni, Guccini, De Gregori e Modena City Ramblers, a cui il gruppo si è maggiormente ispirato finora.
Collaborando col gruppo Sg di Vallecamonica, i Nemesi hanno avuto l’occasione di dimostrare una sensibilità non soltanto artistica, ma di interesse verso tematiche sociali e di attualità e di realtà radicate non solo nella cultura italiana. Coniugando la dimensione concertistica live con l’arte scenica teatrale, puntando su scenografie scarne ma potenti, arrangiamenti originali e coinvolgenti, letture, rappresentazioni di idee, simboli e personaggi, un’organizzazione attenta e puntuale, è stata possibile la realizzazione sia di tributi a grandi autori e chansonier come De André, sia di spettacoli in cui poter gettare un occhio critico sul mondo esprimendo con armonie e poesia il nostro punto di vista.
I “NONNON” sorgono, dopo un riassetto nelle fila del gruppo precedente, nella primavera del 2006. Il nome trae ispirazione dal romanzo distopico e surreale di Vladimir Nabokov “Invito a una decapitazione” del 1935.
I “nonnon” sono oggetti mostruosi, assurdi, variegati, bucherellati e nodosi che quando vengono accostati ad uno specchio magico, di natura folle, diventano qualcosa di meraviglioso, delle forme perfette, un fiore, un paesaggio.
I NONNON abbandonando la tendenza iniziale, portano avanti il progetto di ampliare e far conoscere il proprio repertorio di canzoni originali.
In un lento ma costante evolversi, il gruppo cerca la sua maturità. Suoni compatti e travolgenti, parole e musica che si fondono in una esperienza unica.
Nel 2013 scatta la scintilla, l’impulso e la forza di Domenico prima su disco e poi live, da vita a “Il Cammino de Coccodrillo” un concept album dalle tinte cupe, autoprodotto, splendidamente imperfetto e disincantato. Il layout e la produzione grafica vengono magistralmente realizzate da VianiLab “aka” Luigi Viani.
Il disco si traduce in una iniezione di energia e creatività sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista grafico regalandoci versioni inedite di “Epilogo” e “Illusione e disincanto”.
In un crescendo di intenti nel 2014 nasce “5 Di 4” un EP in presa diretta, un quasi live catturato e ritratto magistralmente da Rumore Bianco alias Piero Villa.
Dario, Domenco, Luigi e Alec registrano il manifesto e piantano il seme di ciò che vogliono essere e gridare i NONNON. Le mani corrono elettriche sui tasti bianchi e neri di un pianoforte tra corde di chitarra tortuose e suoni roboanti di archi e violini. Una trionfale “Grande Caccia”, il ritratto surreale e lievemente psichedelico di “Yilves”, il dipinto di “Djakarta” e lo struggente sfogo di un figlio che chiede scusa ad una madre… immerso nel dolce inganno di un mondo ideale.
Il 2014 segna l’arrivo di Roberto Pittet alla batteria e il ritorno di Paolo alle chitarra elettrica. Viene raggiunta la quadratura del cerchio.
La band si chiude in studio, nonostante le apparizioni live siano rare la band continua a lavorare a nuovi brani, impegnandosi in nuovi arrangiamenti che valorizzino al massimo la formazione del sestetto.
Il 2018 è interamente dedicato al lavoro di sviluppo del concept: Una raccolta di 11 brani inediti che vogliono raccontare delle impressioni, delle storie e trasmettere emozioni da condividere con chi vorrà ascoltare. L’attività di produzione e componimento coinvolge a più livelli tutti i membri della band e non solo: questo album non sarà solo musica. Sarà un racconto, immagini ed evocazioni.
Nei primi mesi del 2019 è prevista l’uscita dell’album “L’Inganno Di Un Mondo Ideale”.